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Sciopero dei commercialisti: le richieste della categoria

Sciopero dei commercialisti: le richieste della categoria

Autore: Anna Lisa Minutillo - Redazione Cronaca
Data: 09/02/2017 08:58:39

Sarà la prima volta che i professionisti incroceranno  le braccia. Il tutto si verificherà tramite una lunghissima astensione collettiva che li vedrà coinvolti  dalle 24 del 26 febbraio alle 24 del 6 marzo. Il tutto  Proprio nei giorni ‘clou’ della dichiarazione annuale dell'I.v.a.

A parere del Garante l’agitazione è legittima e si chiede al Mef di sospendere gli obblighi dei contribuenti, che rischiano sanzioni. Il mese di Febbraio è un mese in cui ci sono numerose scadenze fiscali si parte dall’iva per arrivare ai contributi previdenziali , fino a giungere al conguaglio 2016. Tutti appuntamenti con l ’agenzia delle Entrate che si trovano ad essere minacciati da questo sciopero
proclamato per la prima volta dalle associazioni di settore (Anc, Adc, Aidc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico). Lo sciopero è stato indetto per   protestare contro i nuovi adempimenti per la comunicazione dei dati Iva previsti dal decreto fiscale collegato alla manovra.

Nel caso in cui non ci saranno le condizioni per revocarlo, le associazioni dei commercialisti  si augurano che il ministero sposti i termini per la presentazione della dichiarazione annuale Iva per il 2016: la presentazione non può più essere presentata in forma unificata insieme alla dichiarazione dei redditi e inoltre  deve essere effettuata esclusivamente per via telematica tra il primo e il 28 febbraio. E’ proprio  entro  il 28  che deve essere versata l’Iva per il quarto trimestre da parte di enti e imprese che prestano servizi al pubblico, benzinai e autotrasportatori.
Il 28 febbraio vede anche la scadenza   del termine per effettuare il conguaglio tra le ritenute operate e l’imposta dovuta ai fini Irpef sui redditi di lavoro dipendente ed assimilati e per la determinazione delle addizionali regionale e comunale all’Irpef.

Entro fine del mese gli operatori di ciascun settore avranno  il tempo per inviare i dati  concernenti le spese 2016 che confluiranno nella dichiarazione precompilata 2017 . Con il  primo del mese si  sono aperti i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate attraverso cui si possono  trasmettere i dati all’Anagrafe tributaria.

Scade il 28 anche la comunicazione annuale dei dati relativi alle forniture di documenti fiscali effettuate ai rivenditori e ai soggetti utilizzatori di tali documenti nell’anno precedente Scadono invece il 16 febbraio la liquidazione e il versamento dell’Iva relativa al mese precedente e il versamento Iva quarto trimestre e per i sostituti d’imposta il versamento delle ritenute operate nel mese precedente.
Cosa vogliono i commercialisti e perché scioperano?  Al centro dello sciopero dei commercialisti spesometro trimestrale e liquidazione dei dati Iva ma non si tratta dell’unica richiesta dei sindacati per scongiurare l’astensione programmata tra il 26 febbraio e il 6 marzo 2017. Al tavolo delle trattative tra MEF, sindacati, e Agenzia delle Entrate ci sarebbero dodici specifiche richieste.

Intanto per spesometro e liquidazioni Iva buone notizie potrebbero arrivare già con la conversione del decreto Milleproroghe. Tra i circa 1.200 emendamenti ci sarebbe proprio una rivisitazione delle scadenze: semestrali per il primo anno, nel 2017, ma a cadenza annuale – e quindi non più trimestrale – dal 2018.

Nonostante  questo lo sciopero si farà, almeno per ora. Una delle richieste dei commercialisti è anche il riconoscimento dell’esclusiva per alcune attività: i commercialisti vogliono, oltre ad una reale semplificazione, veder riconosciuta la propria ed esclusiva professionalità.

Le semplificazioni che oltre a fare bene a chi svolge questo ruolo farebbero bene anche a chi si deve perdere tra i meandri dell’informatica e spesso non si tiene conto dell’età dei contribuenti e nemmeno della loro capacità per poter provvedere in modo corretto all’invio dei dati richiesti.

Situazioni sempre più intricate che giocano  a sfavore e che invece di snellire alcuni processi tendono a complicarli ulteriormente.

Non è da sottovalutare anche la scelta delle date per la consegna di più documentazioni che riguardano i pagamenti di cose differenti.

Un ’accavallarsi di situazioni che  rende tutti scontenti e che non farà altro che creare ulteriore confusione .Le richieste da parte dei commercialisti sono importanti
ma per sapere quali saranno reazioni e le relative  conseguenze la strada appare ancora lunga.


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